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racconti sesso

racconti sesso laureato da pochi anni, vengo chiamato solo per fare delle supplenze. questa volta devo sostituire per un mese un professore di storia e filosofia in un liceo romano. non ho un gran ricordo delle prime lezioni fatte nelle varie classi, davanti a studenti che di fronte ad un supplente appaiono ancora più svogliati e disinteressati. faccio conoscenza con l’insegnante di lettere di queste classi con cui ho modo di scambiare diverse informazioni. è molto gentile e mi aiuta ad inserirmi e mi dà consigli su cosa fare, su come trattare le varie classi. il primo giorno ci attardiamo a chiacchierare di questioni lavorative dopo la fine dell’orario. ha una decina di anni più di me. ed è una donna molto affascinante. un po’ per questo motivo, un po’ perchè è tardi ed ho fame, ma abbiamo ancora molte cose da dirci, le chiedo se si può fermare a mangiare qualcosa con me. subito si nega. dice che deve andare a prendere la figlia. “mannaggia, non ho mai fortuna quando invito fuori le belle donne.” dico scherzando, ma noto che lei coglie il complimento, e sembra squadrarmi, milf mom come se fino a prima non mi avesse guardato bene. “aspetta un attimo, magari riesco a liberarmi.” mi dice e si allontana di qualche passo chiamando al cellulare. “ok, riesce a passarci mio marito, se l’offerta è ancora valida c’è una trattoria carina qui vicino.” mi dice sorridente. ho notato una strana inflessione sulle parole “mio marito”. non so se abbia voluto sottolinearle per farmi capire che è sposata. il pranzo è molto piacevole, per l’ambiente, il cibo e la chiacchierata. iniziamo da questioni scolastiche, ma poi passiamo a parlare un po’ di tutto, dai massimi sistemi alle biografie personali. accenna alla sua famiglia. non dice molto, ma da qualche mezza frase, da qualche espressione del viso, da alcuni sospiri, mi pare di cogliere una leggera insoddisfazione latente. lei mi piace molto. come persona e fisicamente è proprio il mio tipo: abbondante in modo giusto. l’atmosfera rilassata, data anche da qualche bicchiere di troppo, mi spinge a farle diversi complimenti. lei subito si schernisce. dice di non prenderla in giro. dice che sicuramente non può competere con le ragazze mie coetanee. concludo quello che è diventato un corteggiamento dicendole che penso che suo marito sia un uomo molto fortunato. “forse bisognerebbe dirlo a lui.” conclude lei, con un sorriso un po’ amaro. ed io so di avere colto nel segno. passo i giorni successivi, tutte le volte che la incontro, a riempirla di complimenti. ma non mi spingo mai oltre. non dò l’impressione di voler spingermi oltre. noto che lei cerca spesso la mia compagnia. porn racconti 2023 le settimane volano ed la mia supplenza volge al termine. l’ultima settimana le chiedo se esce un’altra volta a mangiare con me, per salutarci. la sento che telefona al marito. se ho ben udito le parole che ha usato, ha detto di dover rimanere a scuola per una riunione con le colleghe. non mi stupisco che abbia detto una bugia al marito. è sempre quello il primo passo. la vedo nervosa e sovraeccitata. forse si aspetta altro oltre al pranzo. a tavola questa volta parliamo di cose più personali. o meglio è lei che mi racconta cose di sè, tra cui il fatto che il marito la trascura. io mi mostro incredulo e scandalizzato. e le dico tante belle parole, che penso veramente e che hanno lo scopo di adularla. poi la deludo e lo leggo nei suoi occhi, quando ci alziamo per salutarci. mi limito semplicemente a salutarla, senza offrirle nulla di quello che lei forse si aspettava. “rimaniamo in contatto.” dico. “mi farebbe piacere. ti ho mai lasciato il mio numero?” “no.” risponde lei, mogia. la settimana successiva, quando non sono più in quella scuola, mi chiama. per un aperitivo. accetto volentieri. arrivo nel bar del centro in cui ci siamo dati appuntamento e, prima di entrare, la osservo un po’. si è tirata, è elegantissima e ancor più bella. controlla nervosamente l’orologio. manda via, in malo modo, qualche signore che prova ad avvicinarla. mi sorride come una ragazzina quando le vado incontro. alla fine dell’aperitivo le dico delle parole che mentalmente mi ero già preparato: “sono molto contento che mi hai chiamato. mi sono accorto che mi mancavi, ma non osavo chiamarti. non volevo mancarti di rispetto, in fondo sei una donna sposata. ora che ti vedo però capisco che sono stato uno stupido. ora, perdonami l’impudenza, ma non mi perdonerei mai se non racconti hard provassi a farti una domanda. se mi dirai di no, pazienza, ma almeno non rimarrò col rimpianto e con il dubbio.” “sì?” dice lei, speranzosa. “verresti da me questa sera? prima di tornare a casa.” esco nudo sul balcone, nella notte romana. guardo dentro alla stanza il letto, con le lenzuola tutte attorcigliate ed i cuscini gettati qua e là. lei è appena andata via, dopo essersi rivestita in fretta, piena di sensi di colpa. immagino cosa avrebbe visto un ipotetico spettatore nella mia posizione. rivedo il suo corpo, caldo e stupendo, che si avvinghia al mio. risento le sue espressioni di gioia di fronte al mio cazzo, i paragoni con quello, ormai latitante, di suo marito. la sento confessare che certe cose con lui mai le aveva fatte. rivedo il suo volto, pervaso dalla lussuria, alla mia richiesta di un atto contro natura. “con te ho scoperto il sesso.” mi ha detto prima di uscire. due giorni dopo mi ha squillato di nuovo il cellulare. “ci sei stasera?” mi chiede. “io sì. tu che impegno hai?” “io… corso di aggiornamento. gli ho detto che ce l’avrò una volta alla settimana, per varie settimane.” una volta alla settimana. a volte due. non solo nel mio appartamento. a volte in un motel. una volta in una spiaggia deserta del litorale romano. un’altra nei bagni della scuola, durante l’orario di ricevimento genitori. una volta nell’ascensore, del suo palazzo. la faceva impazzire l’idea che io, più giovane, desiderassi il suo corpo, dal marito ormai trascurato. adorava il mio cazzo e passava minuti a succhiarlo. si faceva fare di tutto. la iniziai e la feci appassionare al sesso anale, pratica che non mancava quasi mai nei nostri incontri, anche nei più brevi e clandestini. siamo andati avanti un anno. felicemente amanti. nessuno chiedeva di più all’altro. poi un giorno mi chiama, in lacrime. suo marito ha scoperto tutto. per alcuni giorni non mi chiama, non si fa trovare. sparisce dalla mia vita. sono al ristorante con amici quando vedo il suo nome comparire sul cellulare che sta squillando. mi sposto nei bagni per sentire cosa vuole dirmi. “pensavo di non sentirti più”. le dico. “dobbiamo parlare.” mi dice lei. “ok, quando?” “subito. dove sei?” il suo tono non ammette obiezioni. congedo gli amici con una scusa e vado verso il luogo concordato. durante il viaggio mi scervello ad immaginare cosa mi vorrà dire. mi era dispiaciuta l’idea di perderla. ora però ho il timore che voglia modificare il nostro rapporto. ho paura che lasci il marito per me, e non credo sia quello che voglio. non mi sembra particolarmente sconvolta. sembra quasi allegra. mi corre incontro, mi abbraccia, mi bacia. inizia a raccontarmi gli ultimi giorni con il marito. con il quale si sono chiariti. lui ha ammesso le responsabilità di averla trascurata. lei ha chiesto perdono. si sono giurati reciproco amore ed entrambi lo pensano veramente. non hanno intenzione di lasciarsi. “quindi per noi è un addio?” chiedo io, ingenuo. “mentre parlavamo mio marito ha scoperto una cosa bizzarra. mi ha chiesto di te. voleva sapere cosa c’era fra noi. solo sesso, ho risposto io. poi mi ha chiesto cosa facevamo. io subito non volevo entrare nei dettagli, ma lui insisteva. mi ha chiesto come ce l’avevi. visto che lo voleva sapere gli ho detto che eri molto dotato. poi mi ha fatto una raffica porno italiano di domande alle quali ho dovuto rispondere sempre di sì. se mi inculavi, se te lo succhiavo, se ingoiavo, eccetera. a quel punto ho visto che mio marito era eccitato. abbiamo scopato, come mai prima. non mi aveva mai preso con quell’ardore. dopo gli ho chiesto spiegazioni. mi ha detto di essersi reso conto di essere un cornuto felice di esserlo.” lei continua a venire a casa mia, una o due volte alla settimana. a volte l’accompagna il marito, che l’aspetta giù in macchina. tra di loro hanno ripreso a fare sesso, più frequentemente che con me. inoltre ha anche degli amanti occasionali. frequentano club per scambisti. però, dice lei, certe cose, in un certo modo, riesce a farle solo con me. c’è solo una cosa che finora mi sono rifiutato io di fare. scoparla davanti al marito. ma lei insiste.

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