foto sesso con animali un grosso cane lecca la figa per la donna e la scopa velocemente

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foto sesso con animali

foto sesso con animali Quel giorno il signor R si era svegliato con una nuova voglia irrefrenabile, che il suo istinto di animale sadico lo spingeva a voler soddisfare a tutti i costi. Aveva fatto chiamare la sua sottomessa a pagamento per una brama improvvisa e viscerale di farle subire la dominazione sessuale del suo cavallo. Da qualche tempo era in possesso di uno stallone, acquistato dopo molte ricerche specifiche, che aveva la caratteristica molto marcata di non riuscire mai a scaricarsi del tutto. L’animale infatti era dotato di un carattere irascibile proprio a causa della sua continua foia. Non si erano mai trovate giumente adatte da fargli montare, perché subito dopo ogni scarica il suo grosso manganello si ergeva imponente in cerca di un altro buco da perforare. Il membro della bestia era lungo 50 cm per una larghezza di 7 e i suoi getti erano particolarmente densi e prolungati, molto copiosi e odorosi. Perfino le cavalle che lo avevano provato, alla fine sembravano rimanere stremate.

Cio’ che stava attizzando la verga perversa del signor R, stavolta era l’idea di costringere la sua bagascia, così giovane e fresca, a subire la foga dell’animale davanti ai suoi occhi vogliosi. La fece quindi vestire con un gonnellino rosa e un bustino che lasciasse penzolare i seni, la fece truccare pesantemente e poi la preparò egli stesso sul cavalletto dell’esecuzione.

‘Ecco troia, ora piegata in avanti a gambe aperte sei pronta a ricevere una mazza vera, più grossa ancora della mia. Una vacca come te non chiede altro vero?’ ‘Un cazzo più grosso? Non riesco a immaginare quale maschio possa essere più prestante di Lei, signore.’ A quel punto la ragazza sentì il rumore zoofilia sesso con animali degli zoccoli avvicinarsi, ma non poteva ancora vedere che genere di amante le sarebbe toccato questa volta. Il signor R si era già sfilato dalla cerniera la grossa verga pendula, che iniziava a oscillare nel vedere la fighetta della giovane sempre più vicina all’animale. ‘Prepara la tana troia, perché dovrai fartelo entrare tutto.’ A questo punto, per farla bagnare bene, l’uomo si inginocchiò, schiaffò il muso tra le sue gambe e prese a lappare di gusto tutta la vulva pelosa della schiava, che odorava forte di piscio e di fregna, siccome le era stato vietato di pulirsi per 3 giorni, in vista dell’incontro amoroso con la bestia. Le introdusse il suo grosso naso per odorarla, e la sua lingua ruvida per eccitarla al punto giusto. Lei inevitabilmente iniziò a gemere e a colare umori: era ormai pronta per la monta.

Lo stallone iniziò a inalare l’odore di femmina in calore e diede qualche nitrito di impazienza. Lei lo sentì e in un attimo capì quale sarebbe stata la sua sorte. ‘No, La prego signore, non posso sopportare il bastone di un cavallo dentro di me… mi spaccherebbe!’ ‘Zitta lurida, hai accettato di eseguire ogni mio capriccio per denaro, e ora ti lascerai sfondare dal mio stallone. Mh…guarda come ti desidera, ha già il membro fuori che tocca terra tanto è lungo!’ E dicendo così il vizioso prese a due mani la cappella e cominciò a strofinarla contro la bocca della poveretta. ‘Non ti do questo da ciucciare oggi, piccola giumenta, più tardi avrai di meglio’.

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Lo stallone con un balzo montò sulla schiena della ragazza e al primo colpo centrò l’apertura gocciolante della porca sottomessa. Il padrone lo incitava ad affondare, e l’animale non aspettò molto per dare colpi profondi nelle viscere della troia che gridava e cercava di dimenarsi come poteva. Subito però la ragazza, divenuta ormai giumenta da monta, cominciò a godere: quel bastone che la penetrava fino all’utero le stava procurando un violento orgasmo. ‘Cosa fai brutta troia, godi? Ti piace la monta del mio cavallo?’ ‘Oh oh…. Sì padrone, mi fa godere, è così duro, così lungo… non credevo di potere godere tanto con un simile palo infilato in figa, ahhh!! Dai bestia, dacci dentro, voglio la tua sborra daiiii’. La puttana stava cominciando a delirare dal piacere, allora il sadico padrone decise di interrompere bruscamente l’atto perverso e innaturale che stava contemplando con soddisfazione. Con forza si fece aiutare a staccare l’animale dalla figa e fece voltare la puttana. Uscendo così di scatto, il vuoto improvviso lasciato nelle viscere della femmina provocarono una serie di scoregge convulse e molto odorose, che il signor R non tardò a inalare prontamente, grugnendo sommessamente di godimento. ‘Ohh siii, che peti uhm…’

Il cavallo fu legato per tenerlo fermo, con la sola libertà di muovere il bacino, e lei fu collocata sotto di lui, con la bocca rivolta al lungo bastone pendente. ‘Troppo comodo godere così, il mio obiettivo è un altro; devi essere sottomessa all’equino totalmente e nel modo più degradante. Forza avvicinati, annusalo’. Lei avvicinò il viso al cappellone lucido e inalò. La puzza di sporco e di sperma rappreso la fece ritrarre schifata. ‘Ma è orribile… non l’avete fatto pulire??’ ‘Cosa credi scrofa, io lappo e annuso una figa marcia come la tua, quindi anche tu devi godere il tuo amante con tutti i suoi odori più forti. Forza apri la bocca!’ Le fu introdotto il lungo bastone della bestia centimetro per centimetro, fra gemiti di ribrezzo e timore di soffocare: quella verga era davvero larga per la sua bocca. Lo stallone, appena sentì quel buco umido, caldo e morbido, non lo distinse dalla buca di poco film porno sesso con animali prima e ricominciò a dare colpi e a sprofondare senza pietà come se la stesse fottendo in figa. Il suo padrone lo incitava menandosi furiosamente il manico, che era diventato duro e violaceo, anch’esso da cavallo. Si masturbava selvaggiamente a quella visione. A un certo punto era chiaro che la bestia doveva scaricare, e con pochi affondi sparò nitrendo lunghi getti densi di acida broda tutta in gola alla poveretta, che avendo la testa immobilizzata dall’aiutante del suo Signore, non poté che ingoiare tutto per non soffocare. Nello stesso istante che si videro dei rigagnoli gialli uscire dai lati della bocca, anche il vecchio sparò il suo liquido in faccia alla schiava, imprecando e dicendo ogni tipo di sconcezza. ‘Porco dio bagasciona…Ohhh piccola, siii, beviti questo nettare di stallone…mhhh, senti il suo sapore animale, gustalo, fallo godere nella tua gola, lo senti fino allo stomaco vero? Sei farcita a dovere… ohhh’. Lei aspettava che lo stallone si staccasse, ma la scarica durava ancora e lui continuava a spingere e a colare sborra dentro di lei, che era costretta a ingerire. Le sembrò almeno un litro e lui ci dava dentro potentemente ancora e ancora. Dopo lunghissimi minuti, la lunga biscia odorosa scivolò fuori dalle sue labbra sfinite.

Il padrone era soddisfatto ma aveva bisogno, come sempre, di sentire odore di topa. Se la fece mettere in faccia e continuò a leccare finché anche lui si trovò inondato di liquido caldo. Lei finalmente godette sfregandosi sul suo naso, come lui voleva.

Alla fine la troia disse al padrone che avrebbe potuto richiamarla per un’altra di queste perversioni, se alla fine le avesse sempre fatto usare a piacimento la lingua e il naso