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racconti erotico 2023 Ultimo dell’anno

E meno male che non volevo andarci. Ero stato invitato a questa festa per l’ultimo dell’anno a casa di una mia compagna di università, una villa sui colli fuori città. Mi era saltata all’ultimo un’altra festa da amici e, un po’ controvoglia, avevo ripiegato su quest’altra opportunità. Ero stato indeciso se andarci perché non conoscevo molte persone invitate e quelle che conoscevo non mi andavano molto a genio. Era gente un po’ snob, abituata a standard sociali diversi dai miei. La villa era fantastica, da lì si dominava tutta la città, ma, nonostante questo e forse proprio a causa della scarsa simpatia della padrona di casa, la festa si rivelò subito un mezzo flop. Diversa gente invitata non era venuta. Alla fine, oltre a me, c’erano tre coppie, tra cui la padrona di casa Virginia con il suo fidanzato (l’unico over 30 della serata), e un’altra compagna di università con una sua amica. Quest’altra compagna di università, Lucilla, la conoscevo poco e non mi aveva mai colpito molto. Quella sera, invece, racconti trans 2023 mi sembrò un’altra persona perché mentre solitamente era vestita in modo decisamente casual e anonimo, indossava un vestito che la rendeva estremamente sexy. Stivali col tacco fino al ginocchio e vestitino ultra corto che metteva in mostra due gambe molto belle. Non ci volle molto perché io, e probabilmente tutti gli altri invitati, avessi modo di scorgere anche cosa indossava sotto, ovvero una mutandina alla brasiliana di pizzo semi trasparente. L’amica che era con lei non era da meno. Molto più prosperosa di seno indossava un vestito di maglia traforato, aperto sulla schiena, e dei leggings molto aderenti su due gambe toniche che si concludevano su un paio di scarpe col tacco a spillo altissimo. Fu quasi naturale, nell’evolversi della festa, che io mi incollassi a quelle due ragazze. Le altre coppie tendevano a stare molto sulle loro ed erano poco partecipi. Inoltre furono le uniche due che si lanciarono in balli scatenati. Mi fu facile aggiungermi a loro e ballare fra quelle due meraviglie. L’alcool entrava in circolo e le inibizioni calavano. La serata si stava trasformando in qualcosa di molto interessante. Dopo la mezzanotte le varie coppie, pian piano, sparirono tutte appartandosi ciascuna in qualche stanza della villa. Rimanemmo noi tre, nel salone, a ballare e bere di fronte all’impianto stereo. I balli si fecero più audaci, i bicchieri venivano svuotati, le mosse più provocanti, si strusciavano a turno su di me che ricambiavo allungando le mani. Nei baciai una, poi l’altra, poi ridendo, si baciarono fra loro. Io non ero del tutto sobrio, ma ero sicuramente più lucido di quello che avrei ammesso successivamente, per scusarmi. Con una mano mi slacciai i pantaloni, mentre con l’altra pressai Lucilla sulla nuca, cercando di farla abbassare verso il mio sesso. Volevo disperatamente un pompino, possibilmente di entrambe. racconti xxx 2023 Probabilmente anche lei era più lucida di quanto sembrasse. “Cazzo fai?” mi fece, si divincolò, e mi mollò uno schiaffo. Se ne andarono infuriate ed io mi ritrovai da solo. Un po’ frastornato, un po’ deluso, un po’ ancora eccitato e divertito, andai in cerca del mio giubbotto, e magari della padrona di casa per salutarla. Mi aggirai un po’ per la villa. Di fronte ad una porta sentii il rumore di due persone che scopavano, ma, ascoltando un po’, capii che non si trattava di Virginia, che vidi invece passando davanti ad una stanza con la porta aperta. Era seduta sul letto e si stava fumando una canna. Il suo ragazzo invece dormiva seminudo con i pantaloni abbassati. Mi fece cenno di entrare, offrendomi da fumare. Vide che notai il suo ragazzo. “‘Sto frocio si è addormentato mentre gli facevo un pompino…” mi disse, come per giustificarsi. Mi sembrava abbastanza brilla. “Eh, anche a me è andato in bianco con Lucilla e la sua amica…” le risposi Si avvicinò a me e mi tolse la canna dalla bocca, sostituendola con la sua lingua. Con la mano mi palpò l’inguine. Si inginocchiò e mi slacciò i pantaloni. Notai la sua espressione compiaciuta alla vista del mio cazzo già eretto. Guardai il suo ragazzo e valutai che le sue dimensioni dovevano essere abbastanza scarse. Dopo pochi minuti di un pompino di ottima qualità si interruppe e salì sul letto. “Dai, scopami!” mi disse rivolgendomi le terga. La presi. I suoi gemiti si alternavano al russare del suo fidanzato. racconti hard La situazione era decisamente comica se non fosse stata altrettanto eccitante. Dopo qualche affondo mi fermò. “Ehi, aspetta. Non prendo la pillola…” Uscii da lei e mi stoppai, indeciso. Avevo davanti il suo bellissimo culo. Non esitai oltre. Le strusciai la mano sulla figa, portandone i succhi verso l’ano e spalmandoli poi sul mio cazzo. Virginia, capendo le mie intenzioni, mi lanciò uno sguardo pieno di lussuria. “Non ti facevo così porco, sai?” “Neanche tu per me. Da lui te lo fai fare?” “Ma figurati. Poi con l’affare che si ritrova manco lo sent…” Non la feci finire, spingendo il mio cazzo oltre il suo sfintere. Poco dopo venne urlando ed io schizzai tutta la mia sborra sulla sua schiena. Il suo ragazzo non diede segni di risveglio. Pensai che probabilmente lei gli doveva aver dato un sonnifero, decisa a divertirsi con qualcun altro. “Con Lucilla sei stato un po’ troppo impudente, ma, se la conosco bene, in realtà ha apprezzato e presto avrai modo di fartela…” mi disse salutandomi, all’alba del nuovo anno

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