continuava a sussurrare delle porcherie riguardo ai due uomini racconti gay 69 2023

racconti gay 69 2023

racconti gay 69 2023 Mi chiamo Sara, faccio la receptionist in un grande albergo e una delle cose che mi piace del mio lavoro è la possibilità di osservare le persone. Questa mia passione mi ha portato, nel tempo, a sviluppare anche un certo sesto senso che mi permette di capire al volo molte cose di una persona. Quella coppia, ad esempio, l’avevo notata già la sera prima, quando erano arrivati, e nei cinque minuti in cui mi avevano consegnato i documenti e ritirato le chiavi della stanza da pochi sguardo, dalle poche parole scambiate e dal loro atteggiamento mi ero fatta una certa idea. Lei, bellissima ragazza sulla trentina, mi era sembrata molto sicura di sé, una donna molto libera. Lui, un po’ più vecchio di lei, ad occhio, ma anch’egli molto piacente di aspetto, mi era sembrato invece più dimesso, quasi succube nel rapporto. Una cosa che mi aveva stupito è che, dai documenti, risultavano entrambi residenti in città e allo stesso indirizzo. Avevo quindi scartato l’ipotesi che si trattasse di due amanti, cosa che si verificava molto spesso. Capitava, soprattutto in un albergo di lusso come il nostro, che una coppia della città prenotasse una notte, magari in occasione di qualche ricorrenza. Loro avevano prenotato due notti. La sera successiva li vidi rientrare, dopo cena. Lei era vestita molto sexy e pareva molto allegra. Lui sembrava più a disagio. Non erano soli. Con loro c’era un terzo uomo, un imponente ragazzo di colore vestito elegantissimo. Quando entrarono nella hall lei si trovava in mezzo ai due uomini e li teneva entrambi a braccetto. Non vennero subito da me, ma si andarono a sedere sulle poltroncine di una saletta per gli ospiti. Li osservai che chiacchieravano, più che altro parlava lei rivolgendosi ad entrambi i suoi accompagnatori. Con il ragazzo di colore mostrava una buona dose di intimità. Teneva spesso una mano sulla coscia di lui che, ogni tanto, ricambiava accarezzandola. Il marito di lei, invece, era seduto più distante e interagiva di meno. Ero sicura di ciò che sarebbe successo e non mi stupii quando vidi che lei e il ragazzo si alzarono e vennero verso la reception. Lui, invece, rimase seduto a guardarli allontanarsi. Sul suo volto vedevo una espressione a tratti sofferente ma nel complesso compiaciuta. Lei, tenendo per mano l’altro uomo, arrivò da me e mi chiese la chiave. Le brillavano gli occhi dalla felicità. Con un tono malizioso mi disse che il ragazzo sarebbe stato loro ospite per la notte e mi chiese se doveva essere registrato. Sembrava rivolgersi a me come ad una amica o comunque con evidente complicità femminile. Il suo tono e i suoi atteggiamenti verso di lui (lo abbracciava, gli toccava il petto o il braccio) erano inequivocabili. L’obbligo di registrare l’ospite, invece che infastidirla per la formalità sembrava divertirla perché rendeva ufficiale ciò che stava avvenendo sotto i miei occhi. Appariva compiaciuta nel far intuire ad un’altra donna ciò che sarebbe capitato nella loro stanza quella notte. Li guardai dirigersi verso le scale. Lui le palpò platealmente una natica. Io spostai lo sguardo verso il marito di lei, e incrociai il suo che aveva appena finito di vedere quel gesto. Ci fissammo per un istante. In lui percepii un sentimento di vergogna e umiliazione. Increspai leggermente le labbra in un sorriso, così come per fargli capire che non lo stavo giudicando. Avevo finito il turno. La coppia di amanti era andata su da almeno un’ora mentre il marito era ancora seduto sulle poltroncine. Mi venne voglia di andarci a parlare. “Sta passando una bella serata?” gli chiesi, in modo sfrontato, sedendomi accanto a lui. Troppo stupito dall’arrivo di una sconosciuta non mi rispose e si limitò a guardarmi con aria un po’ allarmata. Mi presentai. Fu molto ostile inizialmente, ma lo feci rilassare. Gli dissi che li avevo osservati, che sapevo cosa stava succedendo e che non li stavo giudicando. Pian piano ruppi le sue difese e, anzi, trovai in lui molta voglia di sfogarsi, di esternare, di parlare con qualcuno (in questi casi niente di meglio di una sconosciuta) di quella situazione. Mi raccontò di come la moglie amasse accompagnarsi con ragazzi giovani e ben dotati, possibilmente di colore perché aggiungevano una componente ancora più trasgressiva alla cosa. Mi spiegò come lei fosse insaziabile ed estremamente disinibita in quelle situazioni, a differenza del loro normale menage familiare. Mi confessò come a lui, nonostante tutto, piacesse quella situazione, anzi era stato lui ad incitarla a proseguire dopo averla scoperta una volta mentre scopava con un altro. Cercai di trovare per lui delle buone parole, per fargli capire che lo stimavo per quello che faceva per la moglie. Alla fine glielo proposi. racconti er 2023 Fui esplicita e diretta. Gli chiesi se non voleva divertirsi un po’ anche lui mentre la moglie si faceva sbattere da quel nero. “Non posso…” rispose ma vidi in lui una tremenda esitazione, una voglia a cui non sapeva resistere. Avevo già ripreso il mio turno di lavoro, il mattino dopo, quando vidi scendere lei, palesemente stanca ma soddisfatta. Indossava una tuta aderente che le metteva in risalto le curve del corpo. Mi chiese se, visto l’orario tardo, veniva ancora servita la colazione. Le risposi di no, ma se voleva il bar era sempre fornito di qualcosa. La vidi guardare verso il bar un po’ contrariata. Le chiesi se aveva passato una buona nottata. Si girò verso di me e sorrise a 32 denti. “Sì, moltissimo…” mi rispose in tono complice. “Se mi dice cosa vuole posso farle portare in camera qualcosa.” “Sarebbe fantastico!” rispose e mi diede l’ordinazione. “Per tre?” chiesi io. “Per tre.” rispose lei, con un sorriso malizioso. Mi feci sostituire da un collega perché volli portare direttamente io in stanza la colazione. Bussai e mi venne ad aprire lei. “Oh, è lei?” mi disse riconoscendomi e sorridendomi. Mi fece cenno di fare silenzio e di entrare in camera. “Ssssh, dormono ancora.” mi disse indicando verso il letto nella penombra della stanza. Intravidi due corpi nudi, parzialmente coperti dalle lenzuola. Uno era il marito, porno racconti 2023 bianco e steso a pancia in giù, a culo scoperto. L’altro era il ragazzo di colore, steso su un fianco con il grosso membro che penzolava appoggiato ad una coscia. Dopo averli guardati rivolsi lo sguardo verso di lei, che fece un cenno verso di loro come per dirmi: “Non male, eh?” Mi indicò il tavolino in fondo al letto per appoggiarci sopra il vassoio. Nel frattempo lei aprì in parte le tende facendo entrare un po’ di luce nella stanza. Io, messo giù il vassoio, rimasi un attimo rapita dalla visione di quei due corpi maschili nudi. Il marito si mosse leggermente, svegliato dalla luce. La donna si avvicinò a me, abbracciandomi da dietro, e sussurrandomi nell’orecchio: “Li guardi? Non sono bellissimi?” Io mormorai un “Sì”, non riuscendo a staccare gli occhi dalla scena. Il marito, con la mano e ancora ad occhi chiusi, andò a cercare il corpo al suo fianco. Lo toccò e lo accarezzò, scendendo lungo il petto fino ad andare a toccarne il sesso, che cominciò a risvegliarsi. Nella conversazione che avevo avuto con lui non mi aveva parlato di pulsioni omosessuali per cui ero stupita da quel contatto. La moglie, quasi intuendo la mia sorpresa, mi disse: “Fino a ieri sera non lo aveva mai fatto, ora lo cerca di nuovo… mio marito è eccezionale…” Il ragazzo nel frattempo si era svegliato e il suo cazzo aveva acquistato una erezione completa e, constatai, decisamente imponente, stretta xxxvideo porno nella mano dell’altro uomo. Il marito lo tirò a se e lui scivolò sul suo corpo. Il membro eretto si posizionò in mezzo alle chiappe. Sentii il ragazzo sputarsi su una mano per poi inumidirsi con la saliva il cazzo. Quasi non mi accorsi che, nell’assistere a quel principio di sodomia fra uomini, avevo cominciato a toccarmi fra le gambe da sopra i pantaloni. La moglie intanto continuava a sussurrare delle porcherie riguardo ai due uomini, rivolta forse più a se stessa che a me. Guardai negli occhi l’uomo quando, alla reception, si fermarono per saldare il conto. C’erano solo loro due. Non sapevo se la moglie glielo avesse detto che io ero presente nella camera mentre lui si faceva inculare dal ragazzo. Ero uscita dalla stanza mentre il rapporto era ancora in atto. Avevo avuto un piccolo orgasmo, toccandomi, e appena finito ero scappata via. Forse spaventata da quello che avrei potuto fare se fossi rimasta. Non riuscii ad interpretare il suo sguardo. Io mi limitai a sorridergli, per fargli capire, nel caso, che avevo apprezzato la cosa. Appena concluse le formalità, nel salutarmi, mi allungò una banconota. “Per il servizio in camera” mi disse, “Mi ha detto mia moglie che è stata molto gentile.” Aggiunse senza quindi farmi capire cosa sapeva. La moglie scambiò con me un sorriso di intesa. “Il nostro ospite è ancora in camera, lo vada a svegliare se non scende in tempo per l’orario in cui la camera deve essere liberata.” Mi strizzò l’occhio. Li guardai uscire, una bella coppia, elegante e insospettabile. Presi il telefono e feci l’interno del mio collega. “Senti, mi puoi sostituire una mezzoretta?”

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