racconti xxx 2023 l’altra sera me la sono scopata di nuovo

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racconti xxx 2023 La moglie del professore

“Ehi, l’altra sera me la sono scopata di nuovo!” “Grande! Sempre lei? La troia spagnola?” “No, no, non è spagnola, è italiana. E’ una gran puttana, si lascia fare di tutto. Sai a quella età ormai hanno già fatto tutto e ne vogliono sempre di più, mica come le nostre compagne, che se la tirano.” “Be’, non tutte, ce ne sono di puttanelle, la ragazza di Tim, ad esempio.” “Quella non conta, ce la siamo fatta tutti. E’ proprio un cornuto!” “Come il marito dell’italiana! Hai poi scoperto chi è il cazzo moscio?” “Ahahah, cazzo moscio. Già, anche l’altra sera l’ha chiamato così. Mi ha detto: sfondami il culo che tanto il cazzetto bianco di mio marito non l’ha mai neanche sfiorato!” “E glielo hai dato?” “Cazzo se glielo ho dato. Le sono venuto dentro. Avrà cagato sborra tutto il giorno.” “E quindi hai capito chi è?” “No, ma credo sia uno dei professori.” “No, uno dei professori? Della nostra università? Figo, ti scopi la moglie di un prof.” Nascosto involontariamente dentro uno dei bagni pornolupo che confinavano con le docce degli spogliatoi della pista di atletica del campus avevo ascoltato questo dialogo tra ragazzi. Le parole forse non erano state esattamente queste dato che i due si esprimevano con molti termini dello slang dei neri e del gergo giovanile. Mi aveva incuriosito e anche un po’ eccitato sentire quei due giovani, che non vedevo e non sapevo chi fossero, parlare di sesso. La conclusione del discorso però mi aveva lasciato di sasso e in un stato misto di timore ed eccitazione. Perché io, da qualche mese, ero diventato un professore di quella università americana. Perché io ero italiano e perché mia moglie era italiana. E tra noi scopavamo poco, troppo poco. Quello di cui parlavano, con un soprannome non certo lusinghiero, potevo essere io. Anzi ero quasi sicuramente io, ormai me ne ero convinto. Mi ritrovai a pensare, con mia grande sorpresa, che speravo di essere io. L’idea che la troia italiana di cui parlavano fosse veramente mia moglie mi eccitava in una maniera insolita ma potentissima. Facendo quei pensieri mi tirai una sega nel bagno, venendo dopo pochi istanti. Subito dopo piombai in uno stato di paranoia, di rabbia, di gelosia, di sconforto. La osservai nei giorni successivi. Era bella, forse non era mai stata più bella. Ora che ci facevo caso mi sembrava molto più curata nell’aspetto rispetto ad una volta. Si vestiva in modo elegante e leggermente provocante. Si truccava. So che andava dall’estetista, cosa che in Italia non aveva mai fatto. La guardavo e la immaginavo in ginocchio mentre succhiava il cazzo ad un ragazzo con dieci o quindici anni meno di lei. La visualizzavo a pecorina, col culo verso videoporno l’alto e la faccia sul cuscino, mentre si teneva spalancate le chiappe per accogliere dentro di sé un randello nero di dimensioni notevoli. Dovevo correre in bagno dopo aver fatto questi pensieri e poi dovevo mentalmente convincermi che non poteva essere lei. C’erano sicuramente altri professori sposati con una italiana. Lei era quella che mi aveva sempre negato il culo. Era quella che me lo prendeva in bocca malvolentieri e sputava arrabbiata se non la avvertivo per tempo. Stavo impazzendo e dovevo scoprire la verità. “Allora siamo d’accordo? Hai studiato bene la parte?” Dopo alcune settimane di ricerche ed alcuni incontri infruttuosi avevo finalmente trovato il ragazzo giusto. Avevo frequentato siti di incontri ed alla fine avevo optato per Jason, un ventenne che lavorava come modello e, saltuariamente, come gigolò. Avevo preferito la discrezione offerta da un uomo a pagamento. Doveva fingersi mio studente. A mia moglie avevo detto che sarebbe venuto a cena da noi perché dovevamo discutere della sua tesi. Lei non sembrò per nulla contrariata, anzi, ma forse ero io che ormai le attribuivo ogni tipo di comportamento fedifrago. Una volta arrivato io avrei telefonato a casa, dicendo che un contrattempo mi bloccava in università fino a tardi. A quel punto contavo che mia moglie non lo avrebbe mandato via subito e lui avrebbe dovuto provare a sedurla, facendo anche riferimento, se era il caso, a voci che giravano su di lei tra i ragazzi, per vederne la reazione. “Ma alla fine, se ci sta, me la devo scopare?” mi chiese Jason quando gli avevo spiegato il piano. Rimasi un po’ spiazzato dalla domanda. In realtà rimasi spiazzato dalla risposta che mi venne spontaneo dargli. Il mio piano prevedeva che lui si sarebbe fermato ma capii in quel momento che non volevo si fermasse. “Sì, scopatela. Fottila meglio che puoi, fai tutto quello che riesci a fare. E poi mi racconti come è stata.” Glielo dissi tutto in un fiato. Lui mi fece un sorriso sardonico. “All’inizio era molto ritrosa e molto scontrosa. Penso che il fatto che per lei io fossi un suo studente la facesse essere molto prudente. Avevo ormai perso le speranze e mi stavo convincendo che i suoi sospetti fossero tutti campati in aria. Sembrava una moglie fedele.” “E poi…?” “E poi ho provato a giocare il jolly. Le ho detto che avevo un amico della squadra di football che mi aveva parlato di lei. A quel punto ho notato una reazione. Voleva sapere chi era. Io sono stato vago. Poi ho capito che voleva capire come sapevo che fosse lei e se questo mio amico sapeva che lei era sua moglie. La rassicurai dicendo che ero stato io a fare due più due perché lei era il mio professore, ma altrimenti la sua identità era al sicuro. Si calmò e a quel punto era di fronte ad un ragazzo che già conosceva la sua doppia vita. Ho calcato porno 2023 un po’ la mano e si è lasciata andare.” “Avete scopato?” “Sì.” “Avete fatto… te lo ha succhiato?” “Sì.” “e… dietro?” “Sì, anche. Me lo ha chiesto lei quando ha visto le mie dimensioni… ma… tutto bene?” “Sì, sì, scusa. E che… sono venuto.” Mi era bastato un po’ di strofinio del mio cazzo contro le mi cosce ed ero venuto inondando le mie mutande. “So tutto.” Le dissi una sera a cena. Lei sbiancò, finse di non capire. “Tranquilla, non è un problema.” Fu arduo farglielo capire. Pensava volessi il divorzio, pensava che stessi fingendo per farla confessare. Parlammo per tutta la notte. Al termine facemmo l’amore in una maniera diversa da tutte quelle precedenti. La sentii libera tra le mie braccia. Fu tutto molto dolce, anche quando lei si girò e accolse il mio pene nell’ano. “Non l’avrai neanche sentito” scherzai io al termine, tenendola fra le braccia. “Scemo! Mi è piaciuto invece, è stato diverso da tutte le altre volte. E poi non sei mai stato così rapido nel riprenderti. Ti piace proprio sentire quello che ti racconto?” “Sì, mi fa un effetto indescrivibile.” “Senti, oggi avrei appuntamento con Damon. Che faccio? Posso andarci?” “Damon?” “Sì, Damon, potno il tuo studente, quello che era venuto a cena.” “Che stronzo, mica me l’aveva detto…” “Ti dispiace?” mi chiese, poi si mise a ridere e indicò fra le mie gambe. “Uhm, direi proprio che non ti dispiace, ti sta tornando duro. Non sei più cazzo moscio!” e rise di gusto.

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