racconti erotici gratis 2023 I due cavalieri

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Durante la mia adolescenza ho passato gran parte delle estati nella vecchia casa di montagna dei miei nonni. Era una casa isolata, distante dal paese ed al limitare del bosco. Amavo quel posto e nello stesso tempo lo odiavo. Era un posto bellissimo ma molte volte mi sentivo sola. Fin da piccola avevo iniziato ad esplorare, anche da sola, i dintorni della casa. Quando ero un po’ cresciutella non avevo più timore a spingermi anche molto lontano. Amavo passeggiare e conoscevo il bosco come le mie tasche. C’era un posto che amavo più di tutti gli altri. Era un piccolo laghetto, circondato dagli alberi e lontano da tutto e dai sentieri principali. Mi piaceva andare lì. Non capitava praticamente mai che incontrassi qualcuno in quel posto. Vista l’intimità del luogo mi capitò anche di avere l’ardire di spogliarmi. A volte mi mettevo nuda e facevo il bagno e, uscita, mentre mi asciugavo stesa su una pietra al sole, mi masturbavo immersa nella natura. Avevo quasi raggiunto la maggiore età ma ero ancora vergine. Probabilmente questa condizione era favorita dal fatto che passassi così tanto tempo da sola durante le vacanze, invece di essere, come le mie amiche, al mare a farsi correr dietro dai ragazzi. Inoltre non ero del tutto certa riguardo ai miei gusti sessuali. video porno Sentivo a volte una forte attrazione verso le altre ragazze. Dovevo ancora capirmi a fondo. Ci fu un evento che ruppe la sacralità di quel luogo. Dopo quell’evento il laghetto non fu per me più lo stesso. Per alcuni versi sentii quasi come se lo avessero profanato e non fosse più il mio laghetto. Per altri versi, ogni volta che ci ritornavo rivivevo le sensazioni provate e me lo rendeva ancora più affascinante come posto. Quella sorta di perdita di verginità fu il preludio anche alla perdita della mia, che però avvenne in maniera molto meno magica e non meritevole di essere raccontata, tanto che contribui ad indirizzare le mie scelte in fatto di partner sessuali verso il genere femminile. Era una giornata stupenda. Stavo leggendo un libro seduta sul prato in riva al lago. Sentii dei rumori insoliti. Mi venne l’istinto di andarmi a nascondere per vedere chi stesse arrivando. Dall’altra parte vidi sbucare dal bosco prima un maestoso cavallo, seguito a breve distanza da un altro. Sopra di essi, senza sella, vi erano due ragazzi. Pur essendo distante rimasi colpita dalla loro bellezza. Si fermarono sulla riva e scesero da cavallo. Io imprecai per quella intrusione e per il fatto che si erano fermati nel mio lago. D’altra parte però mi incuriosivano, rompevano la monotonia e inoltre sentivo una certa attrazione. Legarono i cavalli ad un albero e poi vidi che si guardarono a lungo attorno, come a vedere se ci fosse qualcuno. Io mi nascosi meglio. Uno dei due si tolse la camicia, rimanendo a petto nudo. Sembrava molto muscoloso. Anche l’altro lo imitò e, anzi, proseguì la svestizione togliendosi anche stivali e jeans. Rimase nudo e ne ammirai il corpo ben modellato. Non era il primo uomo nudo che vedevo, ma non era certo paragonabile ai miei compagni di classe pornoitaliani quando li avevamo spiati nello spogliatoio della palestra. Si tuffò in acqua. Nel mio lago. Come si permetteva! Anche l’altro, dopo poco, si denudò e lo seguì. Nuotarono entrambi nella mia direzione, arrivando proprio sotto alla zona rocciosa in cui mi mettevo sempre io. Mi sporsi per vedere se raggiungevano la riva. Invece no. Uno si era fermato e l’altro lo stava raggiungendo. Si immersero entrambi per un attimo. Quando riemersero erano avvinghiati l’uno all’altro e si stavano baciando. Erano gay! Per un attimo pensai alle parole che diceva sempre una mia amica riguardo al fatto che i ragazzi più belli erano sempre gay, ed in effetti questi due erano probabilmente i ragazzi più belli che io avessi mai visto. La scena mi sconvolse e mi eccitò allo stesso tempo. Si baciarono a lungo, appassionatamente e con la lingua. Poi si staccarono e nuotarono verso la riva, verso il prato su cui ero io prima del loro arrivo. Li vidi uscire dall’acqua, a pochi metri da me che rimanevo sempre nascosta. Notai come avessero i peni in erezione. Vidi uno dei due stendersi per terra a pancia in su e l’altro gli salì sopra. Vidi quello sotto aprire le gambe e puntare i piedi verso l’alto, in una posizione che pensavo potessero tenere solo le donne nel fare l’amore. Ero consapevole che due uomini potessero fare sesso fra loro ma avevo sempre immaginato che l’accoppiamento avvenisse da tergo. Vedere quei due scopare in quella posizione mi stupì. Un’altra cosa che mi stupì fu la dolcezza con cui si accoppiavano, i baci, le carezze e le tenerezze che si scambiavano mentre, comunque, ci davano dentro con una certa foga. Si staccarono e si misero in posizione di 69. Ricordo che pensai con un certo ribrezzo che uno dei due stava prendendo in bocca il pene fighe che aveva avuto fino ad un attimo prima nel culo, ma venni subito distratta dall’amore che scaturiva da quel rapporto. Mi coinvolgeva più di tutti i film d’amore che avevo visto. Si coglieva come stessero godendo non solo un piacere fisico. Quello che fino a quel momento era stato più attivo si stese sull’erba a pancia in giù e inarco la schiena per spingere verso l’alto il fondoschiena. Vidi l’altro sputarsi sulla mano e spargersi la saliva sul proprio sesso per poi affondare il viso tra le chiappe dell’altro. Subito dopo si risputò sulla mano e questa volta uso le dita per preparare l’altro alla penetrazione, che avvenne subito dopo. Questa volta furono più animaleschi. Li sentii grugnire e godere entrambi, quasi contemporaneamente. Uno sulla schiena dell’altro e, quello sotto, sull’erba aiutato dalla mano del compagno. Mi fece ridere il fatto che, nel momento topico, uno dei due cavalli sembrò girarsi proprio a guardarli. Rimasero diversi minuti stesi sull’erba, esausti. Tornarono dai loro cavalli per, pensavo io, andarsene. Invece non se ne andarono subito. Stettero un po’ seduti sulla riva del lago. Ad un certo punto uno dei due si piegò per fare un pompino all’altro. Riposarono ancora e poi li vidi salire, ancora nudi, entrambi sullo stesso cavallo. Uno si stese quasi sul cavallo, appoggiandosi al collo e esponendo per bene il culo. L’altro, da dietro, lo scopò lentamente. Se ne andarono e non li rividi più. Io tornai sul praticello ed esaminai le tracce hard gratis del loro rapporto. Ero turbata, eccitata, invidiosa, incuriosita, arrabbiata. Uno strano mix di stati d’animo. Quella sera, nel lettone della mia stanza, ripensai a tutti quei momenti e feci quello che sul momento non avevo avuto il coraggio di fare, ovvero mi masturbai a lungo provocandomi numerosi orgasmi consecutivi. “Un giorno”, pensai, “voglio fare quello che hanno fatto loro con la persona che amo.” E così feci, più e più volte, ma solo con la ragazza che capii essere quella giusta.

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