racconti eroti Non ho le forze per oppormi
4Kracconti eroti Mi chiamo Maria Teresa e sono una donna di 43 anni, mora e alta 1.72, madre di un ragazzo di 22 anni. Non sono mai stata cosi bella come ora, le magrezza della giovinezza ha lasciato il posto ad un trionfo di curve che grazie alla palestra in cui ancora vado mi dona un corpo morbido e una terza di seno abbondante. Le mie gambe lisce e sode sono ammirate da tutti i miei colleghi, ma io non ci faccio caso oramai. Sono dei tristi uomini arrapati e sono abituata ai loro sguardi! Una sera sono tornata a casa dal lavoro e in salone trovo mio figlio Luca insieme a tre ragazzi che non avevo mai visto. Sono i suoi nuovi compagni della squadra di rugby amatoriale dove lui gioca da anni. Luca me li presenta, sono Davide, dal volto buono nel corpo di un ragazzone di 1.90, Mauro e Franco due ragazzoni muscolosi dalla faccia furba. Io da buona ospite mi accingo a offrirgli da bere e i tre più mio figlio accettano volentieri. Porto subito qualcosa in salotto, i ragazzi sono seduti nelle due poltrone poste di fronte l’una a l’altra e per servirli devo dargli le spalle. Con la coda dell’occhio vedo che uno di loro da una gomitata all’altro sussurrando qualcosa. Che stiano commentado il mio sedere? Possibile? Mi giro per servire anche loro, dando le spalle ora a mio figlio e al terzo ragazzo. Mauro e Franco mi guardano sfacciatamente nella scollatura io faccio finta di niente. Sono amici di mio figlio poco più che ventenni, potrei essere la loro madre, ma invece di infastidirmi la cosa mi compiace. Dei ragazzi giovani che mi guardano è diverso dai soliti colleghi bavosi e così decido di rimanere con loro, dieci minuti tanto per divertirmi un po’. Apposta mi siedo accanto a mio figlio e Davide in modo da poter aver di fronte Mauro e Franco, che sembrano i più interessati. Il mio look sembra fatto apposta per racconti tradimenti l’occasione: una elegante maglia nera aderente con una generosa scollatura e una gonna al ginocchio con un generoso spacco laterale. Mentre siamo lì a chiacchierare accavallo le gambe e Mauro e Franco non fanno altro che guardarmi le cosce, cercando di scorgermi sotto la gonna. Ignari mio figlio e il terzo ragazzo parlano della prossima partita mentre io, eccitata dalla situazione rido e mi muovo da vera troia di classe. Lo spettacolo che offro ai due ragazzoni è straordinario, ma con le mani tra le gambe faccio in modo che non possano vedermi le mutandine, voglio farli arrapare ma non voglio che mi vedano davvero tutto. Finito il drink mi alzo e saluto la combriccola per andare a fare una doccia. Mentre sono in corridoio non posso fare a meno di sentire i commenti dei ragazzi che sfacciatamente parlano a Luca di me. Mauro dice sarcasticamente: ‘Certo che tua madre è proprio un gran’ehm una donna di classe!!’ Luca un po’ imbarazzato si mette a ridere e Franco aggiunge: ‘Tua madre ha certe cosce che più della metà delle nostre amiche si sogna’. Ascoltandoli mi compiaccio anche se rimango infastidita per il comportamento sfacciato. Che mi guardassero ma un po’ di rispetto per mio figlio almeno!. Vado in bagno e allo specchio ammiro il mio corpo fasciato nella maglia nera e mi sorrido maliziosamente. Nel frattempo in salotto una telefonata della ragazza di Luca cambia le carte in tavola del mio innocente giochino erotico. Carla ha la macchina senza benzina al lavoro fuori città dove lavora e chiede di andarla a prendere cosi Luca accompagnato da Davide escono di casa. Mauro e Franco insistono di rimanere per poter giocare con la Playstation 3 di mio figlio in attesa del loro ritorno, tra circa un paio d’ore. Davide ingenuamente li accompagna in camera prima di andare via. Mauro e Franco si guardano, hanno pensato la stessa cosa senza doversi consultare. La loro eccitazione a cosa gli porterà? Cosa vogliono fare? Si limiteranno a spiarmi dal buco della serratura o vorrano di più?….. CONTINUATE VOI! Mauro elisa esposito porno e Franco si guardano. I loro cattivi pensieri sono un mare in piena. Frank interrompe il silenzio: ‘Hai visto come accavallava le gambe Maria? Vorrei sprofondare tra le sue cosce’. ‘Cosa vuoi fare?’ gli chiede Mauro. Franco gli risponde sicuro: ‘Maria Teresa è andata a farsi la doccia no? Io direi di dare un’occhiata’. Io non posso sentire i loro discorsi, ma li posso immaginare. Sono una donna, conosco gli sguardi degli uomini, figuriamoci quelli dei ragazzini. Mentre mi spoglio immagino che loro possano decidere di spiarmi, questo mi eccita mi fa sentire desiderata. Tuttavia non posso permetterli di violare cosi facilmente la mia intimità Appendo un asciugamano alla maniglia della porta impedendo ai ragazzi di potermi vedere dal buco della serratura. Mi spoglio ed entro nella doccia. Mi insapono le tette e le braccia ripensando ai loro sguardi vogliosi, non posso fare a meno di accarezzarmi la vagina immaginando quando i due si masturberanno pensando a me. Quando esco dalla doccia un rumore dietro la porta conferma i miei sospetti: stanno cercando di spiarmi! Tuttavia l’asciugamano alla maniglia mi protegge dai loro sguardi vogliosi, sorrido e mi vesto. Voglio divertirmi un altro po’ con i due amici di mio figlio e mi vesto con un vestito bianco con un’ampia scollatura e uno spacco tra le gambe che esalta le mie bellissime gambe. Entro nella camera di mio figlio ma con disappunto non trovo Mauro e Franco. Dove sono? Giro per tutta la casa ma i due sembrano scomparsi, delusa vado in cucina a prepararmi un cocktail, quando vedo un bigliettino attaccato al frigorifero. Sopra c’è scritto: ‘Signora Maria noi andiamo al Blockbusters ad affittare un film per la serata. Torniamo tra un’ora’. Il mio divertimento erotico è finito. Che noia! Vado in salone per guardare un po’ la tv, quando suona il campanello, infastidita vado ad aprire senza chiedere chi è. Improvvisamente mi trovo davanti un omone con un passamontagna che mi salta addosso. La sua forza è dieci volte la mia e non ha problemi a tenermi ferma. ‘Lasciami andare..’ Urlo con tutta la forza che ho dentro, la sua mano soffoca le mie urla: ‘mmmpfff’. Un ladro in casa mia. Mio figlio è fuori, i suoi amici se ne sono andati da poco. è un incubo. L’uomo mi sbatte sul pavimento del salone, infila una sua mano tra le mie cosce cercando le mutandine. Le rompe con un colpo secco cominciando a stuzzicare il clitoride. Non ho le forze per oppormi. Con le braccia cerco di allontanare lo stupratore ma è troppo forte. Chiudo gli occhi come rassegnata a subire l’oltraggio, sento la slip dei suoi pantaloni aprirsi sopra di me. Poco dopo il suo cazzo mi penetra con precisi e violenti colpi. Comincio a piangere. Ribellandomi con meno veemenza sono costretta a concedere all’uomo di toccarmi le tette, palpare tutto il mio corpo. Dopo trenta interminabili minuti l’uomo viene dentro di me. Con la velocità con cui è entrato in casa per stuprarmi l’uomo comincia a gettare a terra oggetti intorno a me. La sua furia cieca si placa dopo pochi minuti mentre io a terra distrutta e umiliata sono paralizzata dal terrore. L’uomo se ne va. Mi alzo piangendo. Ho il vestito stracciato, il mio reggiseno lacerato, la mia fica gronda di sperma schifoso. Camminando sulle ginocchia mi avvio in bagno. Chi è quel figlio di puttana che mi ha stuprata in casa mia? Nel frattempo fuori di casa mia, nelle scale dell’uscita di sicurezza Franco si avvicina a Mauro. Si toglie il passamontagna e con un sorriso beffardo saluta Mauro: ‘è andata bene amico. Ho violentato quella troia di Maria. Non penso che mi abbia riconosciuto. Lasciamo a Maria quindici minuti per riprendersi dallo shock ed entriamo in casa’..