So che vuoi assaggiare il cazzo racconti er 2023

racconti er 2023

racconti er 2023 Parcheggio, spengo l’auto e vengo assalito dai dubbi. Ma che diavolo sto facendo? Ma che idea mi è venuta? Ma avevo in testa quando l’ho organizzata? Ma veramente voglio provare? No, no, meglio lasciar perdere. Non fa per me. Non voglio più. Non ho mai voluto in realtà. E’ stato solo lo sbandamento di un attimo. Sì, dai, vado via. Sto per rimettere in moto la macchina. Il cellulare squilla. Lo prendo in mano. Cazzo, è lui. Che faccio? Non rispondo. Sì, è meglio se non rispondo, avevo deciso di andare via. “Pronto? Ciao.” Ho risposto. Perché l’ho fatto? Ha una bella voce, calda. Non me la ricordavo. L’avevo sentito solo una volta, per il resto ci eravamo scritti in chat. Sento un vuoto allo stomaco. Sto tremando. “Sì, sì, ho appena parcheggiato. Ti stavo per chiamare. Adesso arrivo.” Perché ho detto così? Perché non gli ho detto: “Guarda ci ho ripensato, è meglio se non facciamo niente.”? Invece no, ho fatto finta di niente e gli ho detto che stavo arrivando. Ormai non posso più tirarmi indietro. Cazzo, bastava che mi aspettasse un attimo a chiamarmi ed io sarei già stato già in viaggio e ora non starei salendo da lui. Va be’, in fondo avevo deciso di provare e, insomma, tentar non nuoce, no? Proverò, se poi non me la sento verrò via. Che sarà mai? Nella vita le cose bisogna provarle, poi non mi piacerà e non la ripeterò mai più. Ho un’altra esitazione. Sono arrivato al suo piano. Ho preso le scale per impiegarci un po’ di più, nonostante sentissi le gambe deboli. Esito di fronte al campanello. Ma non faccio in tempo a suonarlo che lui mi apre e mi accoglie con un sorriso. Lo guardo. Del volto avevo visto solo una foto e devo dire che non gli rendeva giustizia. E’ un bel ragazzo, mascella quadrata, porno racconti 2023 viso largo, labbra carnosa, barba appena accennata. Il fisico in foto lo avevo visto meglio. Indossa una t-shirt aderente, tesa sui pettorali e sui bicipiti. Ha braccia forti e mani grandi. Sotto porta dei jeans, anch’essi aderenti alle gambe muscolose. E’ a piedi scalzi e noto che ha dei piedi molto belli e curati. Mi accoglie con calore, mi stringe la mano e mi fa entrare. Mi guarda e sorride. “Sei nervoso?” mi chiede ma non sembra aspettarsi una risposta. “Non devi esserlo. Vedrai, ti piacerà e se qualcosa non ti piacerà non lo faremo.” Viene verso di me e mi abbraccia, con le braccia intorno ai fianchi, quasi mi solleva leggermente. Ha una stretta forte, sicura, decisa, poderosa. Mi stringe nel modo in cui io di solito stringo la mia donna. Nessuno mi aveva mai abbracciato in quel modo. I nostri bacini sono a contatto. I nostri visi sono vicini. “Sei veramente molto bello, sai? Non ti farò rimpiangere di aver voluto provare.” mi sussurra in modo dolce. Mi sciolgo un po’. Sento anche che il mio cazzo, che sembrava essere rattrappito e privo di vita ha una minima reazione. “Non sai quanto sono contento che alla fine ti sei deciso, non ci speravo più. Temevo ti tirassi indietro fino all’ultimo. E invece la tua voglia di trasgressione ha vinto. Mmmm, non sai quanto mi eccita questa cosa. Adoro voi etero curiosi. Siete bellissimi da condurre nell’esplorazione di cose nuove… Eh? Lo senti che mi sto eccitando?” preme il suo corpo contro il mio, sento un notevole ingombro fra le sue gambe. “Dai, andiamo di là.” Mi prende per mano e mi conduce verso racconti hot la camera da letto. Lo seguo in trance, non ho praticamente detto una parola e non sono padrone delle mie azioni. Si posiziona dietro di me, e mi stringe di nuovo. Con le mani esplora il mio petto, comincia anche a slacciare i bottoni della camicia. Mi bacia sul collo e con la lingua risale fino all’orecchio. “Sei stupendo, hai un corpo magnifico.” mi sussurra nell’orecchio. “Ti farò godere come non hai mai goduto. Lasciami fare, tu pensa solo a rilassarti. Ti sento teso.” In effetti mi accorgo di essere ancora teso. Cerco di lasciarmi andare. La cosa devo dire che mi sta, inaspettatamente, piacendo. Sento la voglia di lui per il mio corpo, una voglia così intensa che non ho mai percepito da parte di nessuna donna con cui sono stato. Mi spoglia della camicia e poi passa a slacciarmi i pantaloni. Ho un brivido nel momento in cui infila le mani nell’elastico delle mutande e me le abbassa. Lui è sempre dietro di me, si è inginocchiato. Anche se non lo guardo sento che mi sta osservando il culo. “Che bel culetto che c’hai!” Me lo tocca con le due mani, mi palpa i glutei, li allarga. Mi è sempre piaciuto quando le ragazze mi accarezzavano il sedere, ma era un tocco diverso. Nel suo percepisco una voglia, un apprezzamento per quella mia parte del corpo che mi fa sentire orgoglioso. “Non posso credere che un culo così bello non sia ancora stato esplorato da nessuno. Tu mi ci farai giocare, vero?” “Ehmm, sì.” è forse la prima risposta che gli do, non so come mi sia uscita. Però è stata veritiera, è quello che sento di volere. “Posso?” mi chiede senza aspettare la risposta e si tuffa con il volto tra le mie chiappe. Sento che mi bacia e mi lecca, sento la lingua che raggiunge il buchino. La mia donna non vuole mai farlo. “Ora vediamo di scoprire quanto sei troietta. Ora sentirò se il tuo cazzo è già duro, come il mio…” detto questo passa con una mano tra le mie gambe e raggiunge il cazzo che già era barzotto, ma sentendo queste ultime parole si indurisce del tutto. “E bravo il mio porcellino, che bel cazzo duro che hai… allora non è così male se anche a leccarti il culo è un uomo, eh?” Mi finisce di spogliare e mi fa sedere sul bordo del letto. immagini tette nude Poi si allontana un po’ e inizia a spogliarsi lui, con gesti sensuali, come se fosse uno spogliarello. A me normalmente non piace il corpo maschile, ma il suo, così muscoloso, depilato e perfetto, mi fa un effetto stranamente positivo. Io sono un grande estimatore del culo femminile, è la parte del corpo che preferisco in una donna. Osservo il suo culo, rotondo in maniera diversa rispetto a quello delle donne, ma ugualmente appetitoso. Il suo cazzo un po’ mi spaventa, per le dimensioni. Ero stato un po’ titubante nell’accettare il suo invito al pensiero che il primo cazzo altrui con cui avrei avuto a che fare era di quelle dimensioni. Ma il resto del corpo era così perfetto e la persona sembrava così sensibile che non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione. Cioè, mi ero detto, se mai devo provare a fare sesso con un uomo o provo con lui o non proverò mai. Si avvicina. Io sono seduto. Arriva davanti a me con il cazzo teso. “Lo vuoi assaggiare?” mi chiede. Io sono come paralizzato. Voglio e non voglio. Non so che fare. Allungo una mano e lo sfioro. Lo tocco. Lo afferro. E’ strano, è come toccare il mio, a parte le dimensioni, ma senza sentire il tocco sul mio cazzo. “Dai, so che vuoi provare. So che vuoi assaggiare il cazzo… ecco, bravo, così.” Glielo ho preso in bocca. Muovo un po’ la lingua. E’ enorme. Provo a succhiare. Oddio che strana sensazione. Mi sta piacendo. Lo tolgo dalla bocca e lo riprendo, lo bacio sulla punta, lo lecco lungo l’asta. Alzo gli occhi e lo guardo, come mi piace che facciano le ragazze quando lo succhiano a me. Scendo e provo a leccare anche le palle, mentre me lo strofino sul viso. Lui comincia a dirmi delle parole: sei una troia, sei un frocio, un succhiacazzi, ciucci meglio di una puttana, se ti vedesse la tua donna… Quando lui sta per venire mi blocca la testa, per non farmi scappare. Poi sente che io non sto cercando di allontanarmi e me la lascia. I primi schizzi li ricevo direttamente in gola, poi lo lascio, per riceverne qualcuno anche sul volto. Si abbassa e mi lecca il volto. Poi la cosa si trasforma in bacio. Non ci eravamo ancora baciati. Non avevo mai baciato un uomo. E il primo bacio è condito con la sua sborra. Poi è il mio turno. Mi fa stendere sul letto e ingoia il mio cazzo. Questa era l’unica cosa che ero sicuro che avrei fatto. In fondo un pompino è un pompino e se anche a farmelo era un uomo non sarebbe stato un problema. Avrei anche potuto chiudere gli occhi e immaginare che fosse una donna, se non fosse che un pompino così, da una donna, mai lo avevo ricevuto. Mi tiene sull’orlo dell’orgasmo per una eternità. Sa che sto per venire ma si ferma sempre in tempo. Fa in tempo a ritornare duro anche lui e forse era proprio quello che stava aspettando. Sono super eccitato quando smette di succhiarmelo e mi solleva e allarga le gambe. Sono in una posizione per me insolita. Di solito è la mia donna a stare in questa posizione. Mi chiede di passargli il lubrificante e il preservativo che aveva preparato sul comodino. Lo osservo mentre si prepara e mi gusto le sue dita che nel frattempo preparano me. “Allora? Lo vuoi?” mi chiede appoggiando la punta del suo cazzo al mio ano che, per la posizione, sento già un po’ dilatato. “Sì” “Sì, cosa?” “Sì, scopami. Mettimelo nel culo. Prendimi, fammi tuo. Fottimi come una troia. Inculami…” Lui è appena venuto, per questo può durare quanto vuole. Mi stupisco di come accolgo senza problemi il suo cazzo spropositato. Sì, un po’ male all’inizio, ma è stato bravo, è entrato piano e mi ha fatto rilassare. Mi scopa e io intanto vengo spruzzandomi sul petto e in viso tutta la mia sborra che premeva per uscire. Mi fa girare. Mi scopa a pecorina. Mi sento ancora più troia in quel modo. Poi col suo peso mi spinge e mi fa stendere sul letto, continuando a scoparmi da dietro. Mi sento totalmente posseduto e dominato. Mi sento femmina. Era quello che volevo provare, quello che con una donna non riuscivo ad ottenere. * Sono di nuovo in auto. Sto per rimetterla in moto. Ma indugio. Sono sconvolto. Sto ripensando a tutto quello che è successo, sto rivivendo nella mia mente tutte le scene. Tutti i modi in cui mi ha scopato. In modi in cui mi ha dominato, fisicamente e psicologicamente, come quando siamo andati sotto la doccia ed io mi sono messo come in adorazione del suo corpo. E poi come mi ha invece saputo prendere in modo dolce e affettuoso. O quando si è lasciato scopare anche lui nel culo. Sto pensando se lo rifarò. Mi dico di no, poi mi dico di sì. Non lo so. Forse meglio di no. Magari solo una volta ogni tanto. Squilla il telefono. E’ la mia ragazza. E’ allegra, euforica. Sembra non accorgersi che io invece sono ancora un po’ spaesato. “Dai, sbrigati ad arrivare a casa, ti aspetto.” Ho riconosciuto il tono. E’ quello di quando ha voglia di scopare. Il mio cazzo, nei pantaloni, torna duro all’istante. Non pensavo, dopo la giornata di oggi, che fosse ancora in grado. Accendo il motore e schizzo via, correndo da lei con la voglia di scoparla, di incularla magari. Sentendomi ancora etero, sempre etero, non solo etero. Con qualcosa in più, una sessualità, come dire, più completa.

racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023
racconti er 2023