porno racconti E vai a baciare tuo marito

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porno racconti 2023 Una sposa molto devota ed ubbidiente… ad un amante perverso e impavido. “Ma tu sei pazzo!” gli dissi mentre mi rigiravo fra le mani le strane mutandine che mi aveva appena regalato. “Sì, lo sono… ma so che puoi esserlo anche tu…” mi rispose mentre con le sue mani si accarezzava lentamente il cazzo, non ancora in completa erezione. “Tu sei completamente pazzo!” non sapevo che altro dirgli. Non sapevo come reagire a ciò che mi stava proponendo. Era una cosa che non potevo fare, non potevo assolutamente fare. “E vediamo quanto puoi esserlo anche tu…” mi disse sorridendo in modo diabolico e allungando la sua mano fra le mie gambe. Mi sfiorò con le dita il clitoride ed io mi sciolsi all’istante. Aveva capito quanto ero eccitata e, da bravo porco qual era ne voleva approfittare. Cominciò a masturbarmi. Dopo pochi tocchi racconti trans 2023 ero già sull’orlo dell’orgasmo, ma speravo che non se ne accorgesse. Essere così eccitata dopo quello che mi aveva proposto equivaleva a dire che la cosa mi intrigava e non volevo farglielo sapere. O forse non volevo farlo sapere a me stessa. “Allora lo farai?” mi sussurrò. Iniziai subito a godere. Venni con orgasmi così forti che spruzzai fuori del liquido, cosa che non mi era mai capitata, se non una volta, sempre con lui, non certo con il mio futuro marito. Non so quanto durò il mio godimento e non contai gli orgasmi. “A me questo è sembrato un sì…” mi disse mentre io ancora ero inebetita e spossata. Non gli risposi. Non ero pronta a sentire la mia risposta. Il prete aveva cominciato la formula di rito, stava per fare a me e al mio neo sposo le domande a cui avremmo dovuto rispondere in modo affermativo per sugellare il matrimonio. Fu in quel momento che percepii la prima vibrazione, inizialmente leggera e poi in crescendo. Ero stata indecisa fino all’ultimo quella mattina. Mi avevano aiutato ad indossare l’abito da sposa e poi, poco prima di uscire mi ero chiusa in bagno. Avevo tolto le mutandine di pizzo bianco ed ero rimasta lì pensierosa, a rimirarmi nello specchio. Quella che vedevo riflessa era una dolce sposina fedele in virginale abito bianco oppure era solo una puttanella racconti erotico 2023 ben truccata che avrebbe continuato a perdere la testa per la trasgressione? Avevano bussato. Era ora di andare. Avevo indossato in fretta le mutandine. Entrambe le paia. Sotto quelle regalatemi dal mio amante e sopra quelle normali, da matrimonio. Mi ero sentita sporca uscendo. Sporca ed eccitata. Quando ero scesa dall’auto, davanti alla chiesa, avevo cercato tra la folla degli invitati il volto del mio amante. Ci eravamo guardati negli occhi e lui aveva capito. Aveva capito che gli avevo obbedito, come sempre. Mi avevano tremato le gambe mentre avevo percorso la navata della chiesa. Non saprei dire per quale delle tante emozioni che stavo provando. Dunque pronunciai il fatidico “Sì”, in modo incerto, titubante. Tutti pensarono alla voce rotta dall’emozione per il sogno che si avverava. Non sapevano. Non potevano immaginare che in quel momento un piccolo ovulo vibrava contro il mio clitoride ed io stavo dissimulando un orgasmo. Nessuno in quella chiesa, dal prete a mio marito, dalla mia testimone agli invitati in ultima fila lo avrebbe mai saputo. Solo io e un uomo che in quel momento stava giocando con un piccolo telecomando che teneva in tasca. Ci venne a salutare, come tutti. Scherzò con mio marito e sottolineò come ero sembrata emozionata durante tutta la cerimonia. Mentre gli stringeva la mano teneva l’altra in tasca e aveva messo la vibrazione al massimo. Mi guardava sottecchi. Io sorridevo e facevo finta di niente, per quel che riuscivo. Soltanto quando mio marito finì di parlare lui la spense. Ero fradicia. Pensai che avevo fatto bene ad indossare entrambe le mutande. Mi baciò nuovamente sulle guance. Stavolta si soffermò un attimo e mi disse qualcosa nell’orecchio. “Dopo ci vediamo in bagno, vero? Voglio essere il primo a scopare la sposa.” Cercai di non far trasparire la sopresa dal mio volto. “Che ti ha detto?” mi chiese mio marito appena lui si fu allontanato. “Oh, nulla, mi ha solo fatto i complimenti per quanto sono bella oggi.” “Ah.” “Che c’è, non sarai mica geloso? Ci siamo appena sposati, no? E poi non è vero che sono bellissima?” “Eh, sì, certo, sei sempre bellissima.” “Grazie, amore. Anzi, grazie maritino mio.” Quanto mi sentii sporca dopo quella breve conversazione. Quanto mi sentii eccitata. Avevo voglia, ma forse era troppo presto racconti erotici gratis 2023 per andare già in bagno? * “Ci hai messo molto” mi disse la mia testimone appena fuori dal bagno. “Te l’avevo detto di non aspettarmi. Non volevo sporcare il vestito ho dovuto fare con attenzione.” Era una mezza verità, ma il tempo impiegato era dovuto ad altro. Lui aveva colto il mio sguardo, i miei movimenti, e si fare trovare dentro al bagno, già mezzo svestito e con il suo enorme cazzo in erezione così non avremmo perso tempo. Glielo avevo preso un po’ in bocca, per un attimo avevo accarezzato la folle idea di farmi venire in faccia, forse ero già un po’ troppo brilla per le numerose bevute. Ma lui voleva scoparmi. Mi aveva spinto contro il ripiano del lavandino e mi aveva letteralmente strappato via le mutandine. “Tanto non ti servono più per oggi.” mi aveva detto. Era stata una scopata veloce, da dietro senza tanti complimenti. Lui era molto eccitato, per fortuna, e quindi non durò tanto come durava di solito. A me bastava essere sfiorata per venire, ma soprattutto era l’eccitazione mentale della giornata che mi fa faceva godere. Ci tenne a venire dentro di me, inondandomi la figa di sborra. Voleva che passassi il resto della sera piena del suo seme. Più tardi ne avrei sentito alcune gocce scivolare fuori, insieme ai miei umori, fino a fermarsi assorbite dalla giarrettiera. Gli uomini che se la sarebbero contesa, quando gliela avrei lanciata, non avrebbero mai potuto immaginarlo. Prima di uscire aveva intinto il suo dito nella mia figa ancora aperta, poi aveva spalmato la sua sborra sulle mie labbra, rendendole lucide. “Ora va. E vai a baciare tuo marito.” mi aveva detto ridendo.

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