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racconti erotivi Avevo tentato di rassicurarla che sarei tornato appena possibile ma la faccia di mia moglie testimoniava che non aveva preso affatto bene quell’imprevisto durante la nostra vacanza. Vacanza che avevamo programmato e atteso da tanto: finalmente noi due soli, finalmente un po’ di relax in un villaggio turistico in Sardegna. Invece, poco dopo il nostro arrivo, ricevetti una telefonata di lavoro. “Te l’avevo detto di spegnerlo!” fu il commento tagliente di mia moglie mentre tiravo fuori il telefono che squillava. Purtroppo era un imprevisto grave. Un problema sul quale ero costretto ad intervenire di persona. Avevo litigato con mia moglie. Lei non voleva interrompere la vacanza. Le dissi che avrei preso il primo aereo per Milano e che sarei ritornato dopo un giorno, al massimo due. Avrei perso qualche giorno di vacanza, ma lei intanto poteva rilassarsi e aspettarmi. E così feci. Tornai in ufficio e mi immersi nei problemi di lavoro. Alla sera telefonai a mia moglie. Speravo che un po’ le fosse passata. Pensavo che nel clima del villaggio turistico si sarebbe calmata. E invece la sentii più incazzata di prima. Parlammo un po’ e quando le feci capire che forse neanche il giorno dopo sarei riuscito a tornare non ci sentì più e decise di darmi un colpo basso. “Sai cosa mi fa più incazzare?” mi urlò al telefono “Che tu ti lamenti che a casa scopiamo poco, che io non sono abbastanza calda con te, eccetera eccetera. E io per questa vacanza mi ero preparata mentalmente, volevo farti impazzire, volevo scopare come non scopiamo da anni. Volevo fare quelle cose che tu mi chiedi da tempo ed io ti ho sempre negato. Sai che mi ero persino depilata, depilata tutta, per farti una sorpresa. E invece no! Tu e il tuo lavoro vengono sempre prima di me. Vaffanculo!” Cercai di calmarla e maledii me stesso per l’occasione che stavo perdendo. Non ottenni un gran risultato. Alla fine la telefonata la concluse lei in modo lapidario. “Beh, caro, vedi tornare subito perché ho deciso che le cose che mi ero immaginata prima di partire le voglio fare. Quindi o le faccio con te o le faccio con qualcun altro. racconti erotoci Ogni giorno che mi lasci qui da sola ti metto le corna con un uomo diverso. Uno al giorno, fai i tuoi conti. Se domani sei qua la tua mogliettina te la godi tu, se no se la godrà qualcun altro. Uno al giorno, hai capito?” Non seppi cosa replicare. In realtà non credevo stesse parlando veramente sul serio, ma solo perché alterata dalla situazione. La sera dopo mi preparai a chiamare mia moglie e a sentire altre parole al veleno considerando che non le avrei potuto dare buone notizie riguardo al mio rientro. La trovai, invece, soprendentemente calma. Mi ascoltò e alla fine mi chiese: “Quindi non torni neanche domani?” “No, temo di no.” “Va be’, poco male. Vorrà dire che continuerò nei miei propositi. Dovrò trovarne un altro.” “Come sarebbe a dire?” “Te l’ho detto, no? Ogni giorno un uomo diverso.” “Dai, non scherzare. Ma perché poi dici un altro?” “Un altro. Dopo quello di oggi.” “Come quello di oggi?” “Oggi. Tu oggi non c’eri. Io ero eccitata. Anche la tua mogliettina ha voglia di cazzo, ogni tanto.” “E quindi?” “Quindi ho passato il pomeriggio stesa su un lettino davanti al bar della piscina. A farmi guardare e a provocare il barista. Un bel ragazzo, qualche anno più giovane di noi. Dopo un po’ l’ha capita. Sai, una giovane turista da sola, che gli sorride e gli fa battutine. Alla fine mi ha chiesto cosa avrei fatto questa sera. Non ti preoccupare, gli ho detto che ero una donna sposata, non potevo uscire con lui. Però poi ho aggiunto una cosa: gli ho detto che gli avrei fatto volentieri un pompino se aveva un posto tranquillo in cui potevo farglielo.” “Un pompino!?” “Sì, un pompino. Mi ha portato sul retro del bar, nel ripostiglio, in mezzo a fusti di birra e scatoloni. Mi sono sentita una ragazzina a farlo in modo così clandestino. Ma credo di essere stata più brava di una ragazzina, glielo ho leccato per bene, aveva un bel cazzo. Vuoi sapere dove è venuto? Mi è venuto in faccia. Poi me la sono spalmata per bene, come fosse una crema solare e sono uscita. Sai, racconti er 2023 un po’ mi dispiace che col barista non farò nient’altro, prometteva bene. Ma ti ho fatto un promessa, ogni giorno uno diverso. E poi magari tu torni domani, o no? Ci sei?” “No… non torno domani.” sussurrai come risposta, sconvolto e turbato dalla confessione di mia moglie. Era stata sincera? Così sembrava. Oppure si era inventata tutto solo per ingelosirmi? Non lo sapevo. Forse non volevo veramente saperlo. Se il giorno prima l’avevo trovata inaspettatamente calma, la sera dopo al telefono era quasi allegra. “Vuoi sapere cosa ho fatto oggi?” mi chiese quasi subito e iniziò il racconto. Aveva addocchiato un signore, sulla cinquantina, che era un bell’uomo e sembrava essere in vacanza da solo. Non ci aveva messo molto a rompere il ghiaccio con lui e la conversazione era passata in fretta da frasi ambigue con doppi sensi e allusioni a frasi molto dirette ed esplicite. Lui l’aveva ben presto invitata nel suo bungalow, per “bere qualcosa e rilassarsi”. Non passo molto tempo tra l’essere entrati nel suo alloggio e l’essere entrambi nudi. Mi disse che lui aveva un bel fisico, considerando l’età e un cazzo non molto grosso, ma quindi perfetto per quello che lei aveva in mente. Sì, perché le intenzioni di mia moglie in quella vacanza erano quelle di concedere, per la prima volta, l’ingresso posteriore che io da tempo bramavo e le chiedevo. Peccato che a farlo non sarei stato io. Per quello lo aveva scelto di una certa età, voleva essere sicura che fosse esperto, che ci sapesse fare. E ci seppe fare molto bene, a sentire mia moglie. Non le dissi che mentre mi raccontava tutto questo io, invece di essere infuriato con lei, mi sentivo stranamente eccitato. Mi limitai a risponderle a monosillabi. Lei sembrava divertita dalla situazione, io sembravo subirla passivamente. “Allora domani arrivi?” mi chiese infine. “Non credo, ho ancora molto lavoro.” risposi. “Be’, poco male, so già su chi puntare…” Quello su cui aveva puntato per il giorno dopo era uno della nostra età, anche lui sposato e in vacanza con moglie e figlio piccolo. Lo andò a stuzzicare di prima mattina, promettendogli una giornata di sesso ogni qual volta sarebbe riuscito a defilarsi dalla sua bella moglie. Lo fece impazzire tutto il giorno riuscendo ad appartarsi con lui in vari momenti: in mare dietro a degli scogli mentre la moglie prendeva il sole, in pineta dietro ai bungalow mentre la moglie riposava e nel loro bungalow mentre la moglie era al corso di fitness in piscina. Buon scopatore, mi disse, molto affamato a causa del poco sesso che faceva in quel periodo a causa del bimbo piccolo. La telefonata si concluse senza neanche la solita domanda sul mio eventuale arrivo l’indomani. Non me lo chiese ed io non le dissi che i casini al lavoro erano finiti e sarei potuto tornare. Forse a contribuire al mio silenzio fu il fatto che durante tutta la conversazione io mi ero masturbato pensando a mia moglie con un altro. Forse volevo vedere fino a dove si sarebbe spinta. Passai il giorno in impaziente attesa di avere notizie da mia moglie. La immaginavo in chissà quali avventure erotiche e mi masturbavo. Feci fatica a resistere dal provare a chiamarla durante il giorno. Io, per lei, ero ancora al lavoro. Finalmente a sera ci sentimmo. “Sai, ieri mi ero un po’ informata da qualche ragazza del villaggio. Volevo sapere chi aveva la miglior fama di amatore lì, nel villaggio. Ne ho trovata una che si è un po’ sbottonata e allora le ho fatto la domanda in modo esplicito su chi fosse quello che si diceva fosse il più dotato. Mi ha indicato uno dei camerieri, racconti hot uno di colore ovviamente. Volevo provare un superdotato. Durante il pranzo l’ho chiamato al mio tavolo, anche se non era lui che mi serviva. Gliel’ho detto chiaro e tondo. Mi ha detto di aspettare che finisse il turno. Non sai quanto mi sentivo troia ad attenderlo fuori dall’uscita sul retro. Non è uscito da solo, ma appena mi ha visto ha salutato i suoi colleghi e mi ha preso sottobraccio, accompagnandomi verso il suo motorino. Durante il tragitto stavo abbracciata a lui e intanto lo toccavo in mezzo alle gambe. Anche se era costretto dentro ai pantaloni lo sentivo enorme. Mi ha portata nella sua stanza, in un palazzina in periferia. Abbiamo scopato tutto il pomeriggio fin quando mi ha riportato al villaggio perché anche lui doveva riprendere servizio. È stato veramente incredibile, non credevo che farmi scopare da un cazzo di quelle dimensioni fosse così diverso, così appagante. Pensa che mi ha convinto anche a provarlo nel culo e ci è riuscito benissimo, quasi meglio del signore dell’altro giorno. Mi ha detto che se ne scopa tante di turiste, che le voci girano e lo cercano, non sono certo la prima. Mi sono sentita molto puttana per questo. Mi è piaciuto.” “Scusami, amore, ti avevo detto un uomo diverso ogni giorno. Oggi non l’ho rispettato.” Iniziò così la telefonata il giorno successivo. “È che c’era una cosa che volevo provare prima o poi e ho capito che questo era il momento giusto. Sono andata con due uomini, contemporaneamente. Erano due ragazzi in vacanza, belli, palestrati. In realtà all’inizio pensavo fossero un po’ gay, ma quando ho provato a sedurli ho capito subito che ci stavano. Non era la prima volta che si scopavano una insieme e per questo erano ben affiatati. Sono stati molto bravi, mi sono lasciata fare tutto quello che volevano. Sì, li ho avuti dentro di me contemporaneamente. È stato incredibile. Un giorno vorrei farlo anche con te. Mi sono fatta lasciare i loro numeri, non si sa mai, non abitano lontanissimo da noi. Che ne dici?” Non so cosa le risposi, farfugliai qualcosa. Ero venuto mentre mi masturbavo. Non so se lei lo aveva capito. Forse aveva capito subito dalla prima sera, dalla mia reazione, che tutto ciò mi stava piacendo. E ne aveva approfittato. Forse aveva anche capito che non tornavo più apposta. Però poi mi fece la domanda: “Dai, domani riesci a tornare qui? Mi manchi.” “Ok, domani torno.” “Bene, amore, ti aspetto. Non vedo l’ora.”